primo giorno

strada di mare
una manciata di gabbiani
sopra un nugolo di corpi stanchi
due cani randagi
riposano all'ombra,
incrocio deserto
e terra arsa

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i miei pensieri freddi

stentano a godere del sole

perché amo il temporale

e le nuvole

amo l'incontro della terra e del cielo

e ancora non so volare

nell'orizzonte limpido

e deserto.

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vorrei piantare per te
arcobaleni dietro casa
e ti venissero a cercare
i colori che oggi non vedi

polistirolo espanso

eppure m'impone rinuncia
questo mondo al quale
non ambisco
eppure mi chiama nei sogni
quel pianeta abitato
da immagini ferme

e neppure mi rimane
di essere sfondo
per una stella qualunque
se io guardo al cielo
e sono ancora miope
io guardo il cielo
e milioni di stelle
perse nelle luci della strada.

concreto

il cielo e il lago
oggi si accarezzano
appena, frenano
la voglia di temporale